
Torna
di Costantino Kavafis
Torna sovente e prendimi,
palpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo, e antiche brame trascorrono nel sangue,
allora che le labbra ricordano, e le carni,
e nelle mani un senso tattile si raccende.
Torna sovente e prendimi, la notte,
allora che le labbra ricordano, e le carni...
Come ti amo?
di Elizabeth Barret Browning
Come ti amo? Lascia che te ne conti i modi.
Ti amo fino alla profondità, la vastità e l’altezza che l’anima mia può raggiungere allorquando persegue, irraggiungibili agli sguardi, i fini del bene e della grazia ideale.
Ti amo al livello delle calme
necessità quotidiane, alla luce del sole ed al lume della candela.
Ti amo liberamente come gli uomini
tendono al giusto, ti amo puramente, come essi
rifuggono dalle lusinghe.
Ti amo con la passione
sperimentata nei miei antichi dolori e con la fede
della mia fanciullezza.
Ti amo d’un amore che mi
sembrò smarrire coi miei santi perduti:
ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime
di tutta la mia vita e, se
Dio vorrà, ti amerò ancor meglio
quando sarò morta.
Ho sceso dandoti il braccio
di Eugenio Montale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Giardino d'inverno
di Erich Fried
La tua busta
con i due francobolli gialli e rossi
ho piantato
in un vaso di fiori
Voglio
innaffiarlo ogni giorno
voglio che germoglino
le tue lettere
Belle
e tristi lettere
lettere
che di te hanno l’odore
Avrei dovuto
farlo prima
non ora
che l’anno si è inoltrato.
La vita, amore mio
di Sándor Márai
La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e
una donna che si incontrano
perché sono fatti l’uno per l’altra,
perché sono, l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l‘uno torna sempre a cadere nell’altro,
si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Se un giorno il tuo cuore si ferma
di Pablo Neruda
Se un giorno il tuo cuore si ferma,
se qualcosa smette di bruciare per le tue vene,
se la voce dalla bocca ti esce senza divenire parola,
se le tue mani si scordano di volare e s'addormentano,
Matilde, amore, lascia le tue labbra socchiuse
perché quel tuo ultimo bacio deve durare con me,
deve restare immobile per sempre sulla tua bocca
perché così accompagni anche me nella mia morte.
Morirò baciando la tua folle bocca fredda,
abbracciando il grappolo perduto del tuo corpo,
e cercando la luce dei tuoi occhi serrati.
E così, quando la terra riceverà il nostro abbraccio
andremo confusi in una sola morte
a vivere per sempre l'eternità di un bacio.
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
di Nazim Hikmet
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.
Ti lascio passeggiare un po' tra i miei pensieri
di Andrew Faber
Ti lascio passeggiare un po’ tra i miei pensieri
non farti spaventare dal disordine
fa parte dell’arredamento.
Troverai qualche soldatino di guardia
fanno tanto i duri, ma in fondo vogliono solo una carezza.
Ti lasceranno entrare.
Paura e ansia non le guardare
sono due prime donne
non aspettano altro che farsi belle agli occhi delle novità
prosegui pure avanti, hanno poco da raccontarti.
Appena superata la curva della speranza
diciamo tra incoscienza e (s)ragione
lì potrai affacciarti ai miei desideri.
Vedi quelli in corsivo ?
Ecco, per loro ho scelto un vestito elegante.
Di quelli proibiti ho perso la chiave.
Ma non sono in prigione.
Già che ci sei, liberami un po’ di follia.
La notte urla e straparla
non mi lascia riposare.
La malinconia è sempre a leggere in disparte
un po’ per scelta un po’ per arte.
Sì, insomma, non cercare di fare ordine
l’ultima volta mi ci sono voluti due anni di analisi
per risistemare.
Puoi fermarti quanto vuoi, o restare a dormire
ma ricordati di baciarmi gli occhi
se deciderai di uscire.
Tre fiammiferi accesi
di Jacques Prévert
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
Il nome rimosso
di Valentino Zeichen
Ho volutamente confuso le tue iniziali
nell’impasto di molti nomi
ma il lievito della memoria
le evidenzia in una sigla
che ancora mi abbaglia.
Dell’infanzia sopravvive uno scenario di guerra,
in un suo rifugio ho sotterrato
il mio amore per te
temendo che venisse distrutto
ma stento a riconoscerne il mascheramento.
Quando altri ti nominano in mia presenza
mostro un’indifferenza minerale
e mi fingo altrove
simile a un vaso dalla crepa girata
verso il vuoto oltre la finestra.
Al poligono d’addestramento
non miro più alla sagoma romantica
che di spalle mi ti ricorda.
Non mi è concesso di rivelare a chi appartengo
pur avendo sempre il tuo nome
sulla punta della lingua
come un colpo in canna
puntato all’altezza del cuore e
non comprendo perché mi manchi sempre
nonostante il ripetuto segnale di: “Fuoco!”
Le scale che portano al mare
di Giovanni Laurito
Quando scendevamo insieme
le scale che portano al mare
era ancora il tempo bello dell'estate.
Poi la radio dimenticò quelle canzoni,
le mise da parte per una nuova stagione dei ricordi.
Ed io che annego da sempre
nel tempo che passa,
stasera son qui
a cambiare stazioni
per quel ritornello
che non ricordo come faceva
c'era qualcuno che partiva,
c'era un tocco di blu.
Ma non fa niente:
in fondo non faccio altro
che cercare una delle canzoni
che cantavi tu quando
scendevamo insieme
quelle scale che portano al mare
per capire su quale gradino ti persi
e da quale dovrei ricominciare.
Il futuro
di Julio Cortázar
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce
il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo della strada mi fermerò,
a quell’angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Non ho bisogno di denaro
di Alda Merini
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.
Amo in te
di Nazim Hikmet
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione
Sonetto XVII
di Pablo Neruda
Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Quando Dio creò l’amore
di Charles Bukowski
Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.
Segui l'amore
di Khalil Gibran
L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta a all’amore.
Non esprimere l'amore
di William Blake
Non esprimere l'amore,
quello vero è sempre ascoso;
è uno spiro che si muove
silenzioso, misterioso.
Dichiarai, il mio grande amore
il mio cuore le si aprì,
con paure orrende, fredda
ah, tremando, lei fuggì.
Come fu da me lontana
un viandante l'accostò,
silenzioso, misterioso:
sospirò e la conquistò.
A Juliette Drouet
di Victor Hugo
Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
e la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra,
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.
Scrive l'amante
di Wolfgang Goethe
Uno sguardo dai tuoi occhi nei miei,
un bacio dalla tua bocca alla mia;
chi come me ne sa qualcosa
può ancora in altro trovare gioia?
Lontana da te, separata dai miei,
i miei pensieri girano in tondo,
e sempre tornano a quell’ora,
quell’unica ora; e piango.
Poi d’improvviso si secca la lacrima;
il suo amore, penso, raggiunge questa quiete,
e tu non dovresti spaziare lontano?
Senti come sussurra questo soffio d’amore,
l’unica mia gioia è il tuo volere.
Romano Battaglia
Il cerchio si è chiuso.
Fai parte del mio essere, del mio esistere.
Afferro le sue mani
di Rabindranath Tagore
Afferro le sue mani
e la stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia
della sua bellezza,
di depredare con i baci
il suo dolce sorriso,
di bere i suoi bruni sguardi
con i miei occhi.
Ma dov'è?
Chi può spremere l'azzurro dal cielo?
Cerco di afferrare la bellezza;
essa mi elude
lasciando soltanto il corpo
nelle mie mani.
Stanco e frustrato mi ritraggo.
Come può il corpo toccare
il fiore che soltanto
lo spirito riesce a sfiorare?
La fine
di David Herbert Lawrence
Se avessi potuto tenerti nel mio cuore,
se solo avessi potuto in me avvolgerti,
quanto sarei stato felice!
Ma ora la carta della memoria davanti
una volta ancora mi srotola il corso
del nostro viaggio sin qui, qui dove ci separiamo.
E dire che tu non sei mai, mai stata
una qualche tua realtà, amor mio,
e mai alcuna delle tue varie facce ho visto!
Eppure esse mi vengono e vanno avanti,
e io forte piango in quei momenti.
Oh, mio amore, come stanotte fremo per te,
pur senza più speranza alcuna
di alleviar la sofferenza o ricompensarti
per tutta una vita di desiderio e disperazione.
Riconosco che una parte di me è morta stanotte!
Prima che asciughino quei due o tre baci
di Jaroslav Seifert
Prima che asciughino quei due o tre baci
sulla fronte
e qui e lì,
ti chinerai per bere
acqua d'argento dallo specchio,
e se nessuno ti starà a guardare
ti toccherai le labbra con la bocca.
C'è un tempo in cui più svelto delle dita
che lo scultore passa sulla creta
il sangue impaziente ti modella
il corpo dal di dentro.
Forse stringerai tra le dita
i tuoi giovani capelli
e li solleverai sopra le spalle
perché somiglino piuttosto ad ali,
e davanti a loro prontamente correrai
là
dove proprio davanti agli occhi
e sul fondo estremo dell'aria
sta il grande, erto, conturbante
e dolce nulla,
che splende.
Conclusione
di Vladimir Majakovskij
Niente cancellerà via l'amore,
né i litigi
né i chilometri.
È meditato,
provato,
controllato.
Alzando solennemente i versi, dita di righe,
lo giuro:
amo
d'un amore immutabile e fedele.
Solo per amore
di Elizabeth Barrett Browning
Se devi amarmi, per null'altro sia
se non che per amore.
Mai non dire:
t'amo per il sorriso,
per lo sguardo,
la gentilezza del parlare,
il modo di pensare così conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno.
Queste son tutte cose
che possono mutare, amato,
in sé o per te, un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto.
Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti.
Soltanto per amore amami e per sempre, per l'eternità.
Ricordo di Marie A.
di Bertolt Brecht
Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.
E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l'ho baciato un giorno.
Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.
Aspro amore
di Pablo Neruda
Aspro amore, viola coronata di spine,
cespuglio tra tante passioni irto,
lancia dei dolori, corolla della collera,
per che strade e come ti dirigesti alla mia anima?
Perché precipitasti il tuo fuoco doloroso,
d'improvviso, tra le foglie fredde della mia strada?
Chi t'insegnò i passi che fino a me ti portarono?
Quale fiore, pietra, fumo ti mostrarono la mia dimora?
Certo è che tremò la notte paurosa,
l'alba empì tutte le coppe del suo vino
e il sole stabilì la sua presenza celeste,
mentre il crudele amore m'assediava senza tregua
finché lacerandomi con spade e con spine
aprì nel mio cuore una strada bruciante.
Senza di te
di John Keats
Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l'anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.
Perché ti amo
di Hermann Hesse
Perché ti amo, di notte son venuto da te
così impetuoso e titubante
e tu non mi potrai più dimenticare
l'anima tua son venuto a rubare.
Ora lei è mia - del tutto mi appartiene
nel male e nel bene,
dal mio impetuoso e ardito amare
nessun angelo ti potrà salvare.
Il vero amore non lascia tracce
di Leonard Cohen
Come la bruma non lascia sfregi
sul verde cupo della collina
così il mio corpo non lascia sfregi
su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
i bambini vengono, i bambini vanno
come frecce senza bersaglio
come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
se tu e io siamo una cosa sola
si perde nei nostri abbracci
come stelle contro il sole
come una foglia cadente può restare
un momento nell'aria
così come la tua testa sul mio petto
così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
senza una luna, senza una stella
così resisteremo noi
quando uno dei due sarà via, lontano.
Sanguinello
di Jacques Prevert
La cerniera lampo è scivolata sulle tue reni
e il temporale felice del tuo corpo innamorato
nell'ombra fitta
d'improvviso è scoppiato
E la tua gonna cadendo sul parquet incerato
non ha fatto più rumore
di una scorza d'arancio che cada su un tappeto
Ma sotto i nostri piedi
i bottoncini di madreperla cricchiavano come semi
Sanguinello
frutto bello
la punta del tuo seno
ha tracciato una nuova linea della fortuna
sul palmo della mia mano
Sanguinello
frutto bello
Sole di notte.
Un sogno dentro un sogno
di Edgar Allan Poe
Prendi questo bacio sulla fronte!
E, ora che sto per lasciarti,
lascia che te lo confessi:
non hai torto tu, quando credi
che nient'altro che un sogno
sono stati i miei giorni;
se la speranza è sfuggita
in una notte, o in un giorno,
in una visione, o nel nulla
è forse per questo meno perduta?
Tutto quel che vediamo o sembriamo
è un sogno dentro un sogno soltanto.
Nel frastuono mi trovo di una riva
che l'onda del mare flagella,
e nella mano stringo
grani di sabbia d'oro.
Così pochi! Eppure come sfuggono
giù nel profondo attraverso le dita,
Mentre piango e piango e piango!
Oh Dio! Non posso agguantarli io
con una stretta più forte?
Oh Dio! Non posso salvarne uno io
dall'ondata spietata?
Non è tutto quel che vediamo o sembriamo
un sogno dentro un sogno soltanto?
Amore
di Hermann Hesse
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere a ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.
Benedetto sia l' giorno
di Francesco Petrarca
Benedetto sia ‘l giorno e ‘l mese e l’anno
e la stagione e ‘l tempo e l’ora e ‘l punto
e ‘l bel paese e ‘l loco ov’io fui giunto
da’ duo begli occhi che legato m’ànno;
e benedetto il primo dolce affanno
ch ‘ i’ ebbe ad essere con amor congiunto,
e l ‘ arco e le saette ond ‘ io fui punto,
e le piaghe che ‘infin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch’io
chiamando il nome di mia Donna ò sparte,
e i sospiri e le lagrime e ‘ l desio ;
e benedette sian tutte le carte
ov’io fama l’acquisto, e ‘l pensier mio,
ch’è sol di lei , sì ch’altra non v’à parte
Io vidi li occhi dove Amor si mise
di Guido Cavalcanti
Io vidi li occhi dove Amor si mise
quando mi fece di sé pauroso,
che mi guardar com’ io fosse noioso:
allora dico che ‘l cor si divise;
e se non fosse che la donna rise,
i’ parlerei di tal guisa doglioso,
ch’Amor medesmo ne farei cruccioso,
che fé lo immaginar che mi conquise.
Dal ciel si mosse un spirito, in quel punto
che quella donna mi degnò guardare,
e vennesi a posar nel mio pensero:
elli mi conta sì d’Amor lo vero,
che[d] ogni sua virtù veder mi pare
sì com’ io fosse nello suo cor giunto.
Che sia amore tutto ciò che esiste
di Emily Dickinson
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell’amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.
Sono ferita rovente
di Endre Ady
Sono ferita rovente. Brucio, dolente.
Mi strazia la brina, mi strazia la luce,
te voglio. Per te sono venuto,
anelo ancor più tormento: te voglio.
Che bianco, ardente, in te il fuoco si alzi.
Fanno male i baci, i desideri.
Tu sei il mio tormento, la mia geenna,
ti desidero. Ancora. Ti desidero.
Straziato di desiderio,
insanguinato dai baci,
sono ferita rovente,
ho fame di nuovi tormenti,
tormenta anche tu me, l’affamato.
E sono ferita. Baciami. Bruciami. Baciami.
Canzoncina
di Anna Achmatova
Allo spuntar del sole
canto all’amore
in ginocchio nell’orto mentre
annaffio la grande bietola rossa.
Strappo il secco e lo getto,
che mi perdoni lei.
Vedo accanto alla siepe
una bambina che piange scalza.
Che spavento quelle grida
e la voce piena di strazio,
l’odore caldo, più intenso della bietola
che appassisce intanto.
Avrò pietre invece che pane
a crudele ricompensa.
Sopra di me soltanto il cielo,
la tua voce accanto a me.
La mia fanciulla
di Umberto Saba
La mia fanciulla snella e polposetta
è come un arboscello con le poma:
una ne mangi ed un’altra t’alletta.
La mia piccola cara è una bambina.
Teme, se tardi rincasa, legnate,
suo castigo di quando era piccina.
E quando fa quella proibita cosa
si volge, e manda sospettose occhiate,
per veder se la mamma è là nascosa.
La mia piccola cara è troppo audace.
Mette la testa con la grande chioma
fra le mani, e mi guarda a lungo e tace.
All'amata
di William Shakespeare
Se leggi questi versi,
dimentica la mano che li scrisse:
t’amo a tal punto
che non vorrei restar
nei tuoi dolci pensieri,
se il pensare a me
ti facesse soffrire.
Catullo
Odio e amo.
Forse tu ti chiedi perchè io lo faccia. Non lo so. Ma sento che accade, e ne sono tormentato.
Saffo
Dicono alcuni che
sulla terra nera
la cosa più bella sia
un esercito di cavalieri; altri dicono di fanti;
altri dicono di navi.
Per me, invece,
è ciò che si ama.
Giorgio Caproni
Senza di te un albero
non sarebbe più un albero.
Nulla senza di te
sarebbe quello che è.
Marzo
di Juan Rodolfo Wilcock
Ho ascoltato silenziosamente
i rumori dei rami, le foglie
al sole. Dove sarai,
amore del mio pensiero, senza ricordare
la mia solitudine che si apre tra gli sterpi?
Qui, in mezzo ai cardi viola
e le libellule meravigliose, che altro
può fare un giovane se non amarti
con la faccia immersa tra le madreselve?
Tra questi uccelli indifferenti,
questi alberi così alti, queste nuvole,
amore, che ritorni come le stelle
a un luogo della notte; e così lieto
di averti vista entrare in me
con quel vapore illuminato intorno,
con quel fumo
vibrante che ho sempre immaginato,
di trovarti, ombra del vento,
ad abitarmi un cuore
che cercava i tronchi vuoti
e i lampioni rotti a sassate
per nascondersi.
Ogni caso
di Wisława Szymborska
Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?
Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.
Il nostro amore è come Bisanzio
di Henrik Nordbrandt
Il nostro amore è come Bisanzio
dev’essere stata
l’ultima sera. Dev’esserci stato
immagino
un alone sui volti
di chi si affollava nelle vie
o sostava in piccoli gruppi
agli angoli delle strade e nelle piazze
e parlava a bassa voce
un alone che doveva ricordare
quello che ha il tuo volto
quando ne scosti i capelli
e mi guardi.
Immagino che non parlassero
molto, e di cose
piuttosto indifferenti,
che cercassero di parlare
e si bloccassero
senza aver detto quanto volevano
e cercassero ancora
e rinunciassero ancora
e si guardassero
e abbassassero gli occhi.
Le antichissime icone per esempio
hanno in sé quell’alone
come il bagliore di una città in fiamme
o l’alone che la morte imminente
trasmette alle foto dei morti precoci
nella memoria dei superstiti.
Quando mi volto verso di te
nel letto, ho la sensazione
di entrare in una chiesa
distrutta dalle fiamme
molto tempo fa
in cui solo il buio negli occhi delle icone
è rimasto
pieni delle fiamme che li hanno cancellati.
Improvviso amore
di Gesualdo Bufalino
Losanghe di cieli, cieli di gesso,
vecchio terrore che indosso ogni giorno;
muraglie da cui sempre mi ritorna
questa mia strenua voce d’ossesso;
e libri, voi, paradisi dipinti,
reticolati d’assurdo quaderno,
trionfo e sbarre di carcere eterno,
fughe immobili e nero labirinto:
oh mescetevi, carte, firmamenti,
memorie; fate rissa entro di me,
e inventatemi un nome, un altro viso.
Ora che lei m’ha parlato alla mente,
lei nel suo scialle di sposa di re,
con gli stupori e i corrucci e le risa…
Efraim Medina Reyes
Tu mi ricordi una poesia che non riesco
a ricordare
una canzone che non è mai esistita
e un posto in cui non devo essere
mai stato.
Viktor Šklovskij
Mi hai dato due incarichi.
1) Non telefonarti.
2) Non vederti.
Adesso sono un uomo occupato.
C’è anche un terzo incarico: non pensare a te.
Ma tu non me l’hai affidato.
Che ci portiamo addosso...
di Elio Pagliarini
Che ci portiamo addosso il nostro peso
lo so, che schermaglia d’amore è adattamento,
guizzo, resistenza necessaria perché baci
la nostra storia i nostri uomo-donna
non solo all’ombra dei parchi
l’imparo ora, forse.
Oh, ma scompagina come il vento
freddo di viale Piave i giorni scorsi,
e spaura, quanto di me non solo porto
sulle spalle, ma mi tocca travasare
adattare al tuo fusto flessibile
e scontroso.
Io che speravo
necessario e sufficiente solo il fiore
che affiora, tocco con le carezze
oltre che il tuo
fusto flessibile lo specchio la certezza
di come sia insufficiente il mio amore
per la tua capacità di comprenderlo,
per la tua capacità di comprenderlo
come sia immane il mio bisogno d’amore.
Nizar Qabbani
L’amore mio mi chiede:
“Qual’è la differenza tra me e il cielo?”
La differenza è che
se tu ridi, amore mio,
io mi dimentico il cielo.
James Cole
Trattengo il fiato
quando non ci sei
non voglio respirare altra vita
se non la tua.
Come una bufera
di Norbert C. Kaser
Come una bufera voglio
volare sul tuo corpo
annegare la mia sete
mentre le tue labbra
stanno su di me
solo che
la mia
sete non può essere
estinta
sono una cava di pietre
con ghiaia e sabbia
asciugo le lagrime
sotto
uno sterile
ciliegio
come una bufera voglio
cadere su di te
imperversare nei tuoi capelli
come vento contrario
toglierti il respiro
& perdere il mio
solo che
il mio respiro è leggero
come fossi calmo
il mio cuore
una fiamma azzurra di carne
in decomposizione
Apri le porte della notte
di Joyce Mansour
Apri le porte della notte
Troverai il mio cuore impiccato
Nell’armadio i sentori dell’amore
Appesi tra gli abiti rosa dell’alba
Divorati dalle tarme, la sporcizia
e gli anni
Appesi senza vestiti,
stracciati dalla speranza
Il mio cuore dai sogni galanti
Vive ancora.
La vita sbaglia i tempi, i modi...
di Sergio Solmi
La vita sbaglia i tempi, i modi, perde
gli appuntamenti e ride
pazza sotto la benda. Il vento asciutto
di marzo spegne i richiami, la sua
logica regge solo il filo d'erba,
la nube in cielo, il futile incresparsi
dell'onda, ma l'informe anima ignora.
Pure, a filo d'orizzonte, oggi è perfetta
la lieve sfera del mattino, bolla
felice d'aria, il tempo è in alto asceso,
più non stride l'antica
macchina di dolore, oggi che un pigro
aeroplano ronza a fior del prato,
riposa nel bicchiere sulla pietra
un vino troppo dorato e svanito,
a me giunto stavolta inaspettato,
spirito vagabondo, quando il sauro
è balzato, salpata
la bella nave dai pavesi alzati
per entro la brumosa lontananza,
come in un soffio, tu mi sei vicino.
Come vuoi tu
di Mario Luzi
La tramontana screpola le argille,
stringe, assoda le terre di lavoro,
irrita l’acqua nelle conche; lascia
zappe confitte, aratri inerti
nel campo. Se qualcuno esce per legna,
o si sposta a fatica o si sofferma
rattrappito in cappucci e pellegrine,
serra i denti. Che regna nella stanza
è il silenzio del testimone muto
della neve, della pioggia, del fumo,
dell’immobilità del mutamento.
Son qui che metto pine
sul fuoco, porgo orecchio
al fremere dei vetri, non ho calma
né ansia. Tu che per lunga promessa
vieni ed occupi il posto
lasciato dalla sofferenza
non disperare o di me o di te,
fruga nelle adiacenze della casa,
cerca i battenti grigi della porta.
A poco a poco la misura è colma,
a poco a poco, a poco a poco, come
tu vuoi, la solitudine trabocca,
vieni ed entra, attingi a mani basse.
È un giorno dell’inverno di quest’anno,
un giorno, un giorno della nostra vita.
Jorge Luis Borges
La luna nuova.
Lei pure la guarda
da un’altra porta.
Jean Cocteau
Il verbo AMARE è davvero di difficile coniugazione:
il suo passato non è prossimo,
il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è un condizionale.